Concetti di base per la misura del telaio e la regolazione della bici 

 


Il telaio 

La scelta della misura del telaio della bicicletta è basilare, poichè, come già spiegato prima, dalla non corretta dimensione del mezzo possono derivare molti problemi.

 

Alla base di tutta la procedura è la misurazione del cavallo: scalzo, con i piedi distanziati di circa 20 cm e la schiena appoggiata al muro misura l'altezza da terra dell'inguine aiutandoti con una livella che simula la sella od in mancanza un libro con copertina rigida va bene.

La bici da strada 

La misura del cavallo va moltiplicata per un coefficiente di 0,65 per ottenere la misura (nominale) del telaio. Esempio: cavallo 86 cm x 0,65 = 55,9.

Quindi sarà necessario un telaio la cui misura in senso verticale, cioè la distanza tra l'asse del movimento centrale e l'intersezione con l'asse del tubo superiore, è di circa 56 cm.

 

Nota la parola "circa": come spiegherò più diffusamente in seguito, è possibile che in realtà la taglia perfetta per questo ciclista ipotetico possa essere anche un'altra, vicina a quella teorica ma non coincidente con essa.

 

Attenzione che se il telaio viene misurato non "centro-centro" come ho spiegato, ma "centro-fine" (dall'asse del movimento centrale alla fine del tubo di sella) si ottiene una misura nominale più grande, e questo a parità di dimensioni della bici finita.


La "lunghezza" del telaio (la lunghezza del tubo superiore) è in genere uguale alla misura verticale, ma può essere diversa (maggiore di un cm o due) se il ciclista ha una struttura fisica che lo richiede, esempio braccia lunghe rispetto alla media. Quindi un telaio "di 56" è alto e (probabilmente) lungo 56, un "56x57" è alto 56 ma lungo 57.


La mountain bike

Per le MTB si calcola la misura teorica come descritto per la bici da corsa ma si sottraggono 10 cm, quindi per il solito ciclista nell'esempio di prima: cavallo 86 cm x 0,65 = 55,9;

 55,9-10= 45,9 cm, che tradotti in pollici (dividendo per 2,54) divengono 18.

 

La cosa si complica per la misura orizzontale, poichè nelle MTB la lunghezza del tubo superiore è sempre superiore alla misura verticale, dando così vita a telai più lunghi rispetto alla stessa taglia "stradale".

 

In più c'è il problema della misurazione: da qualche tempo infatti è sempre più diffusa la geometria del telaio "sloping", vale a dire un' accentuata inclinazione verso il basso e l'indietro del tubo superiore; in questo modo non si può semplicemente misurare il tubo superiore col metro, poichè si ottiene una lunghezza inferiore a quella effettiva.


A parità di misura nominale ci sono differenze nella lunghezza effettiva, perfino di 4 centimetri, mentre taglie diverse hanno in realtà la stessa lunghezza. Il consiglio è di cercare il telaio la cui lunghezza effettiva sia superiore di poco alla taglia teorica: con una taglia "stradale" teorica di circa 56 cm, la lunghezza reale ottimale dovrebbe aggirarsi intorno ai 58-60 cm.

 

Uso di nuovo il condizionale, poichè ovviamente la lunghezza del busto e delle braccia possono far scegliere un telaio più allungato o semplicemente di una taglia superiore, così come uno più corto o di una misura più piccola.

 

La regolazione della bici

Passiamo ora alla regolazione della bici. L'altezza della sella viene calcolata moltiplicando la misura del cavallo per 0,885; questa misura tiene conto anche delle scarpe e dei pedali a sgancio rapido, e si intende dall'asse del movimento centrale, lungo l'asse del tubo di sella e del cannotto reggisella, fino alla superficie superiore della sella.

 

Nell'esempio di prima, otteniamo 86 x 0,885 = 76,1 cm.

 

Questa altezza va considerata come un punto di partenza, è possibile infatti che una volta saliti in sella non si riesca a pedalare senza muovere le anche, sintomo di una sella troppo alta, così come che la sella vada alzata ulteriormente.

In genere l'errore più frequente è di tenere la sella troppo bassa, con il risultato di non scaricare tutta la potenza delle gambe sui pedali, ma soprattutto di innescare possibili patologie a carico delle ginocchia.


La sella possiede due regolazioni, una di inclinazione in avanti ed una longitudinale. Per quanto riguarda l'inclinazione, in genere la posizione più comoda è quella in cui la sella è perfettamente orizzontale al suolo o qualche millimetro più bassa; se la punta è troppo alta si sente fastidio nella regione perineale, se è troppo bassa il corpo tende a scivolare in avanti e si provocano dolori alle spalle ed alle braccia.

 

Per regolare la posizione longitudinale, occorre prima aver montato le tacchette dei pedali a sgancio rapido sulle scarpe in modo corretto.

 

Sali in bici, aggancia i pedali, assestati bene sulla sella, poni i pedali in piano e, con l'aiuto di un filo a piombo (e di un amico che ti sorregga) verifica che l'articolazione del ginocchio più avanzato (la protuberanza sotto alla rotula) sia sulla vericale dell'asse del pedale o nelle sue immediate vicinanze.

Sposta la sella avanti e indietro fino ad un corretto allineamento.


L'altezza e la distanza del manubrio dalla sella sono influenzate principalmente dall'utilizzo: una posizione più elevata del busto (manubrio più alto e/o più vicino alla sella) è più comoda, una più schiacciata (manubrio più basso e/o più lontano) permette maggiore aerodinamicità e maggiore potenza ma all'inizio non è consigliabile.

 

Un'attacco "standard" di 10 cm dovrebbe esssere un buon punto di partenza: seduti in sella con i pedali agganciati, con il manubrio impugnato nella sua parte diritta, i gomiti dovrebbero essere ancora piegati e guardando verso il basso, il manubrio dovrebbe apparirvi poco davanti al mozzo anteriore.


La procedura di messa a misura della MTB è la stessa, con un paio di differenze da considerare. I pedali SPD, generalmente montati sulle MTB, sono meno spessi dei loro cugini stradali, e quindi l'altezza della sella va diminuita di circa 1 cm.

 
Ricorda che le misure della bici sono il frutto del compromesso tra ricerca dell'efficienza e della comodità.

 

Guarda i corridori su pista, con il busto quasi orizzontale e le braccia che impugnano il manubrio in basso, una posizione di certo non comoda ma che consente al corridore di spingere con la massima potenza sui pedali, proprio perchè riesce ad esercitare una trazione con le braccia sul manubrio.

 

Il ciclista medio non avrebbe nessun vantaggio da una posizione in sella estrema come questa.